giovedì 19 agosto 2010

Emergency e il caso Wikileaks

Cari amici,
anche se forse sarete sotto l'ombrellone non vi sarà sfuggito il "caso" WikiLeaks, il sito che ha divulgato 92 mila files (alcuni top secret) relativi alla guerra in Afghanistan dal 2004 al 2009.
La verità emersa è quella che noi di Emergency andiamo ripetendo da anni e di cui in qualche caso sono stato testimone oculare: 
il massacro di civili inermi, bambini per primi, omicidi indiscriminati ai check point, ruolo doppiogiochista del Pakistan tramite l'ISI, velivoli americani abbattuti da missili stinger regalati agli afghani dagli stessi americani negli anni'80 in funzione anti-soviet, squadre "speciali" che avendo come obbiettivo la cattura di presunti capi talebani, compiono omicidi indiscriminati sul posto senza alcun processo al di fuori di ogni legalità, tortura, aerei senza pilota che bombardano obiettivi civili, o che si schiantano sulle montagne afghane con conseguenti pericolosi recuperi da parte di corpi speciali,insomma, come da anni diciamo, il totale fallimento della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti.
Tutto messo a tacere, finora, tutto indorato, edulcorato con la propaganda dell'esportazione di democrazia, o per rimanere in Italia, con la meritoria azione dei "nostri ragazzi che lavorano per la pace". 
Una delle notizie che più mi ha scosso è relativa ad un dossier, sull'attività di "una ONG italiana legata ad un ospedale e ad una vicenda di ostaggi" (fonte: La Repubblica 27/07/2010), il cui ruolo viene definito "insopportabile".
Ovviamente si parla di Emergency.
Il dossier prosegue con riferimenti al sequestro Mastrogiacomo e al fatto che "l'Italia minaccia la chiusura dell'ospedale di Emergency a Kabul se il responsabile afghano della provincia di Helmand non verrà scarcerato".
Se come pare, dal momento che la casa bianca sta valutando di intraprendere una azione penale per fuga di segreti militari, questi dossier dovessero rivelarsi autentici, ci si troverebbe di fronte ad una situazione di una gravità inaudita;
sappiamo che la verità è la prima vittima in guerra, ma qui è stata nascosta e insabbiata la verità, c'è stato un goffo e maldestro tentativo di mascherare un fallimento della politica estera USA e della Nato, e ancor più grave è stata celata la verità sulla morte di civili inermi.
Una cosa che mi indigna particolarmente è che l'operato di Emergency, una ONG italiana, veramente neutrale, senza fini di lucro, venga tenuto sotto controllo, se non addirittura monitorato dai servizi segreti USA.
Il collegamento con la farsa dell'arresto degli operatori di Emergency e la conseguente chiusura dell'ospedale di Lashkargah lo lascio fare a voi; però io mi pongo questa domanda:
- "Perchè la più grande potenza militare al mondo "spia" Emergency, che si occupa (come garantito dalla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo) solo di curare tutti i feriti, a prescindere dall'etnia, orientamento politico o religioso?
 Come si può ritenere "insopportabile" l'operato di Emergency in Afghanistan, che con un budget minimo porta avanti 3 ospedali efficaci ed efficienti, un centro pediatrico e di maternità, 28 posti di primo soccorso, ed ha curato dal 1999 in Afghanistan 2.534.591 persone, gratuitamente?
Come reagirà il nostro paese?
Reagirà?
Il governatore di Helmand ha dichiarato che sarebbe d'accordo con la riapertura dell'ospedale di Emergency a Lashkargah, ma solo a patto che ci sia una presenza fissa di militari dell'esercito afghano.
Questo per noi è inaccettabile, noi ci occupiamo di curare le vittime della guerra, non di investigare sul loro conto o ancor peggio di denunciarle.
Credo che quest'ennesima prova di diffidenza, di fastidio e di ostilità nei nostri confronti da parte dell'amministrazione USA (quindi della NATO/ISAF e dei servizi segreti afghani) metta Emergency e i suoi operatori in condizioni di ulteriore rischio e pericolo, anche della vita.
Personalmente non lo posso e non lo voglio accettare.

Saluti


Matteo

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