lunedì 29 aprile 2013

BOB BROZMAN 1954 - 2013




Il 24 Aprile è stato trovato morto Bob Brozman, nella sua casa di Santa Cruz, California, aveva 59 anni.
Il suo nome ai più non dirà nulla, ma è stato il più grande suonatore di chitarre National, quelle con il corpo in metallo, ha contribuito a riportare in auge questi fantastici strumenti; le chitarre resofoniche sono state la sua vita, ma non solo, era un autentico maestro della chitarra slide.
Bob ha speso la sua vita suonando in tutto il mondo, in senso letterale, ha suonato con musicisti di tutti i continenti, dal Texas alla Papua nuova Guinea passando per le sperdute Isole Reunion, con una puntata alle Hawaii passando dall'Irlanda...
Ha influenzato migliaia di persone, contagiandole con il suo personalissimo stile musicale e con l'incredibile carattere.
Bob Brozman è stato uno dei più grandi chitarristi del mondo.
Riusciva a mischiare, con solo apparente semplicità, stili diversi fra loro come Delta Blues, Calypso, Bossa, Hot jazz, Gipsy Jazz, Rock, musica etnica, magari in un unico brano.
Non so come facesse, ho comprato suoi cd e dvd didattici ma tuttora il suo stile rimane per me un mistero; la prima volta che lo vidi live rimasi sconvolto, la seconda rapito, la terza estasiato e divertito.
Bob amava l'Italia, si definiva un "bluesman mediterraneo", aveva comprato casa in Liguria, amava il cibo italiano e la gente, trovava incredibile che ci fossero posti come centri sociali o sale comunali, ne era affascinato.
Dotato di un'ironia travolgente, era un etno-musicologo di grande cultura musicale e del mondo, dotato di una rara potenza comunicativa, grande simpatia, educazione e gentilezza, doti che, unite al suo talento musicale, gli hanno permesso di essere stimato ed amato in tutto il mondo.
Bob era solito raccontare aneddoti di vita durante i live, ogni suo concerto era come fare un giro intorno al mondo, non solo musicalmente, per capire culture e tradizioni lontane da noi, ho capito più degli USA ai suoi concerti, che da tanti film e libri; Bob Brozman parlava tante lingue, anzi una sola, una specie di Esperanto da lui creato, in modo che Robert Johnson diventava "Roberto Giansone", e che Love in Vain diventava "Canzòne que parla de sesso".
L'ultima volta in cui l'ho visto, a Dicembre scorso durante un suo concerto ha detto:
- " La Musica è come una montagna troppo alta per ogni essere umano, ognuno arriva dove può, dunque meglio godersi il viaggio".
Non lo dimenticherò mai, come non dimenticherò mai la sua stupenda musica, la sua classe, la sua simpatia e i suoi insegnamenti.
Bob, ci hai fatto meravigliare ai tuoi concerti, ci hai fatto ridere, battere le mani, suonare il bottleneck, questa volta ci hai fatto piangere.

Ciao maestro, continua a suonare e a divertire, ovunque tu sia...



Qui alcune sue performance:

http://www.youtube.com/watch?v=IlQhZ0gc2yI


http://www.youtube.com/watch?v=Yh4aBXK475Y


http://www.youtube.com/watch?v=03eIfQ05If4




martedì 3 maggio 2011

Osama Bin Laden assassinato. "Giustizia è fatta" O NO?

Osama Bin Laden è stato catturato, anzi, ammazzato in uno scontro a fuoco durante un blitz militare USA.
La notizia (vera o presunta) irrompe su tutti i mezzi di informazione (vera o presunta) da internet ai talk show televisivi per casalinghe, con esperti (veri o presunti) che si lanciano in teorie a dir poco originali.
Al di là della dietrologia, delle supposizioni, la cosa che più mi ha colpito di questa vicenda, è stato vedere i festeggiamenti in USA, la folla impazzita di gioia che sventola l'immancabile bandiera a stelle&strisce al grido di "U-S-A U-S-A!!", o rispolverando addirittura uno slogan ormai dimenticato come "Yes we can".
Guardando quelle immagini ho ripensato agli stessi identici festeggiamenti dopo l'11 Settembre 2001, visti in molti paesi arabi, grida di giubilo per avere colpito così duramente il "grande satana".
Ho provato il medesimo disgusto, la stessa forte disapprovazione.
Quale futuro può avere un paese che gioisce per la morte di una persona?Dove sta andando una democrazia che identifica il concetto di giustizia con la vendetta?Con l'uccisione di persone, senza averle processate?
Qual è la differenza fra i morti innocenti americani e quelli afghani, o iracheni, o pakistani?
Io credo che il valore della morte di Osama sia solo puramente simbolico, non cambierà molto dal punto di vista pratico organizzativo; in Afghanistan i talebani sono sempre più forti , ormai occupano quasi l'80 % del territorio afghano, ed hanno sempre più il consenso popolare, anche delle persone che prima li odiavano, perchè preferiscono comunque loro agli invasori stranieri.
In più va ricordato che Osama c'entrava poco con i talebani, non era il loro comandante, era loro "ospite".
Quale sarà la risposta delle organizzazioni terroristiche (Al Qaeda, esiste?E' un'invenzione?) di cui si suppone che Bin Laden fosse a capo, lo scopriremo, credo presto, credo non lontano da casa nostra.

venerdì 15 aprile 2011

Un pensiero per Vittorio Arrigoni.

Ciao a tutti.
Sono rimasto molto colpito dal clamoroso rapimento e dall'orrenda morte che ha colpito Vittorio Arrigoni, cooperante, pacifista e giornalista free lance italiano.
I suoi racconti li potete trovare sul blog e su http://www.peacereporter.net/
Sono storie terribili, Vittorio Arrigoni era sempre schierato dalla parte dei più deboli, ora i pescatori bersaglio delle navi israeliane, insieme ai quali Vittorio andava in mare come "scudo umano", ora i bambini e i più indifesi in questa guerra assurda, silenziosa, criminale.
Vittorio era arrivato a Gaza via mare, come un moderno Ulisse.
Non conosco la striscia di Gaza, mi ha sempre affascinato ma non sono mai riuscito ad andarci; so però cosa significa vivere in un paese in guerra come cooperante; vedere le certezze che crollano, le crisi nel silenzio della notte, i pregiudizi distrutti da una realtà da qui non immaginabile.
Ci vuole passione, impegno, umanità per combattere le ingiustizie, per ricacciare in gola il senso di impotenza, per soffocare le urla di disgusto nel vedere le persone uccise, vessate, l'umanità distrutta, l'indifferenza della "nostra" parte di mondo; ma anche il coraggio per tentare di affievolire la nostalgia di casa, delle persone che amiamo, che non potranno mai capire fino in fondo cosa si è vissuto.
Vittorio ha fatto parlare i fatti, come un eroe moderno non ha esitato a stare fra i suoi fratelli, a pagare il prezzo più caro per i suoi ideali di fratellanza universale e di umanità.
E' grazie a persone come lui che le sue stesse parole alla fine dei suoi articoli, ripetute quasi come un mantra , assumono grande significato e valore, ed abbandonano ogni retorica:

Restiamo Umani.


M.

giovedì 14 aprile 2011

Emergenza Libia

EMERGENCY
Un team di chirurghi di EMERGENCY sta lavorando dall'11 aprile in un ospedale di Misurata, in Libia. Chirurghi e infermieri curano le vittime di guerra in un luogo che, fino al nostro arrivo, non disponeva di uno staff specializzato.
Sostieni il nostro intervento in Libia.
Il tuo contributo è fondamentale per continuare a offrire cure alla popolazione.
DONA ORA per sostenere l'intervento di Emergency in Libia
FOTO: Il team di Emergency al lavoro a Misurata
LIBIA, MISURATA / Il team di EMERGENCY è composto da un chirurgo generale, un chirurgo ortopedico, un anestesista, tre infermieri e un logista.
Guarda il video appello di Cecilia Strada, Presidente di Emergency
Aiutaci a far conoscere il nostro intervento umanitario in Libia:
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mercoledì 13 aprile 2011

Votiamo 3 SI al Referendum!


Ai referendum di 
domenica 12  e lunedì 13  giugno vota SI per dire NO. 

1-  Vota SI per dire NO AL NUCLEARE. 

2 - Vota SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA. 

3 - Vota SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO. 


RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM... perchè Berlusconi non farà passare gli spot ne' in Rai ne' a Mediaset. 
Sapete perché ? Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum 
lo scenario sarebbe drammatico per Berlusconi ma stupendo per tutti i 
cittadini italiani: 


Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E' 
necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone 

Il referendum non sarà  pubblicizzato in TV. 

I cittadini, non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il 
12 giugno. 

QUINDI : I cittadini, non andranno a votare il referendum. 


referendum a parenti, amici, conoscenti e non conoscenti. 
Passaparola!  
Vuoi che le cose non vadano a finire cosi ? Copia-incolla e pubblicizza il referendum.


VOTA 3 SI!




mercoledì 17 novembre 2010

Cari amici,
Se verrà posto questo limite al 5 per mille si fermeranno molti progetti, e molte persone ci rimetteranno la vita.
Qui non è piu' una questione di destra o di sinistra, ma questo provvedimento, se dovesse passare sarebbe davvero uno scandalo!!!
Uno schiaffo in faccia ai poveri, e una forte limitazione alla nostra libertà.
Questo è ciò che facciamo con il 5 per mille:
Per favore leggete.
Saluti.


PDF Stampa E-mail
di Luca Galassi - 16 novembre 2010Il fondatore di Emergency: ''La questione del tetto al 5 per mille è molto grave perchè è un segno della mentalità autoritaria di questi politici e della loro incoerenza''   


Uno dei punti della legge finanziaria che andrà presto in Parlamento pone un tetto di 100 milioni per il "5 per mille", la quota delle tasse che i cittadini possono devolvere per la ricerca o per gli aiuti umanitari. Emergency ha inviato in Parlamento una proposta di legge per svincolare il 5 per mille dalle contingenze legate alla Finanziaria, come si chiamava una volta quella che oggi viene chiamata legge di stabilità. Secondo la Ong il percorso della sottoscrizione deve essere del tutto simile a quello previsto per l'8 per mille.

Gino Strada, se l'aspettava questa proposta di taglio del tetto per il 5 per mille o la meraviglia?
Ci si meraviglia di una cosa nuova. Il nostro parlamento brulica di corrotti, condannati con sentenza definitiva, ladri, truffatori, sporcaccioni, voltagabbana, evasori fiscali, mercanti di voti, tutti nemici spietati di ogni idea democratica, volgarmente e crudelmente insensibili ai bisogni e ai problemi dei più poveri. E' allora "normale" che stanzino fondi per le armi o per le scuole private sottraendoli a quelli per la ricerca e per gli aiuti. Ma non è questo il solo aspetto grave della vicenda".
E quale sarebbe?
Intendo dire che non mi aspetto certo una sensibilità sociale e una mentalità aperta e intelligente dai signori della politica. Che tipo di persone sono e come vivono è sotto gli occhi di tutti: ci aspettiamo che quella gentaglia sia interessata alle decine di milioni di bambini che muoiono ogni hanno per la fame e per la povertà? O che siano interessati al milione e settecentomila bambini poveri che ci sono in Italia, un terzo dei quali in condizioni di povertà estrema? Riescono i loro cervelli limitati a capire che tagliare i fondi per gli aiuti umanitari significa in molti casi negare possibilità di sopravvivenza? E che tagliare i fondi alla ricerca significa tra l'altro castrare l' Italia? Credo proprio di no, non ci possono arrivare. E non serve neppure perdere tempo a spiegarglielo, sarebbe come predicare la verginità in un bordello.
Ma la questione del tetto al 5 per mille è molto grave perchè è un segno della mentalità autoritaria di questi politici e della loro incoerenza (per inciso, il 5 per mille fu instituito qualche anno fa proprio da Tremonti). La loro idea di democrazia e di rispetto della libertà dei cittadini è molto semplice: i cittadini sono liberi di scegliere se destinare allo Stato il 100 per cento delle loro tasse o solo il 99 e qualche e dare il loro 5 per mille a cause umanitarie e un altro 8 per mille a varie Chiese. Bene.
Però, se i cittadini esercitano davvero questa libertà riconosciuta, allora non va bene. Si mette un tetto: 100 milioni al 5 per mille. (l'8 pe rmille per le Chiese è ovviamente sacro e quindi intoccabile). Il resto, oltre i 100 milioni (più o meno mezzo miliardo di euro) se lo incamera comunque lo Stato.
Secondo i signori della politica, i cittadini sono liberi di scegliere solo se a scegliere in un certo modo sono in pochi. Una libertà condizionata, insomma, un vero e proprio insulto alla libertà di scelta dei cittadini, all'esercizio dei diritti.
Tradotto in termini più politici, é come dire che i cittadini possono votare contro chi ha il potere a condizione che a votare contro sia una minoranza. Loro la pensano proprio così.
E allora?
E allora spero che si rimangino questa decisione-truffa, sarebbe un bel gesto prima di andarsene tutti a casa.Tratto da: it.peacereporter.net

venerdì 29 ottobre 2010

Pensieri...

Ciao a tutti

Leggendo la triste notizia relativa alla prematura scomparsa di Nestor Kirchner, ex presidente dell'Argentina, mi è tornato in mente il mio recente viaggio in quell'immenso, tormentato e magnifico paese.
Kirchner ha preso in mano un paese al collasso, portandolo a tassi di crescita economica incredibili, aumentando l'alfabetizzazione e promuovendo i diritti umani, dando appoggio al movimento delle Madri di Plaza de Mayo.
Qualche mese fa ero proprio in Plaza de Mayo ad ammirare la casa Rosada, il palazzo presidenziale, dal cui noto balcone era solita affacciarsi Evita Peròn, quando mi trovai praticamente in mezzo ad una manifestazione popolare presieduta dalle Madri (ormai nonne) di Plaza de Mayo, ricordavano la dittatura, i figli, fratelli, padri, mariti desaparecidos nel nulla, torturati e gettati da vivi nell'oceano direttamente dall'aereo.
La ferita è  ancora aperta, sanguinerà fino a quando non verrà fatta giustizia.
Il Kirchner ha provato a chiudere questa ferita, riaprendo i processi contro i militari di Videla, responsabili delle torture.
Poteva ripresentarsi alle elezioni ma ha lasciato che la moglie si candidasse, che l'Argentina proseguisse sulla strada della crescita economico-culturale, insieme agli altri stati del sudamerica, distaccandosi dalla pesante e nefasta influenza degli USA, lasciando che l'amata Cristina vincesse le elezioni.
Un infarto ha stroncato questo grande uomo, a El Calafate, la stupenda città della Patagonia dove la coppia aveva casa.
Quando arrivai a El Calafate vidi proprio l'aereo presidenziale, la coppia presidenziale era lì, il Presidente amava la Patagonia, questa incredibile terra di immensi ghiacciai, di vento sferzante, di uomini indomiti e duri, di balene, di ottimi vini, di pinguini, di silenzio e solitudine.
Guardo le foto della camera ardente, con i capi di stato, con tanta gente comune a Plaza de Mayo, e penso che forse lo spirito di riconciliazione che il Presidente ha cercato di trasmettere, porterà un giorno la pace, l'uguaglianza, la memoria tra la gente in Argentina.
Ciao Presidente.